Il cambiamento climatico rappresenta una delle sfide più pressanti del nostro tempo. Le sue ripercussioni si estendono ben oltre l’ambiente, toccando settori vitali come la produzione e la distribuzione di energia elettrica. L’intensificarsi di eventi meteorologici estremi, come ondate di calore, inondazioni e tempeste, sta mettendo a dura prova le infrastrutture elettriche europee, causando interruzioni e danni significativi.
Oltre a questa emergenza, la rete deve affrontare una trasformazione radicale legata alla transizione energetica. Il sistema sta passando da un modello centralizzato e unidirezionale (dalle grandi centrali ai consumatori) a uno decentralizzato, bidirezionale e alimentato da fonti rinnovabili. Questa evoluzione crea nuove sfide che richiedono risposte innovative.
L’impatto del clima e della transizione energetica sulle reti
Le reti elettriche attuali non sono state progettate per resistere alla frequenza e all’intensità degli eventi climatici che stiamo vivendo. Le ondate di calore prolungate possono compromettere l’efficienza dei cavi sotterranei e delle sottostazioni, mentre tempeste e inondazioni possono danneggiare le linee aeree e le infrastrutture di superficie. Questo scenario non solo minaccia l’affidabilità della fornitura, ma ha anche implicazioni economiche e sociali significative.
A questa sfida climatica si aggiunge la complessità creata dalla produzione energetica distribuita. L’intermittenza delle fonti rinnovabili come solare ed eolico genera congestioni locali e flussi inversi non previsti, in particolare sulle reti di distribuzione nel Centro-Sud e in Sardegna e Sicilia. L’aumento dei punti di accesso, come impianti fotovoltaici sui tetti e veicoli elettrici, richiede una gestione molto più flessibile e intelligente della rete.
Come affrontare cambiamento climatico e transizione energetica: strategie e soluzioni
Per affrontare queste sfide, gli operatori di sistema di distribuzione (DSO) stanno adottando approcci proattivi per rafforzare la resilienza e modernizzare le infrastrutture.
- Mappatura del rischio climatico: È fondamentale identificare e mappare le aree più vulnerabili agli eventi climatici estremi. Questo permette ai DSO di comprendere l’esposizione delle proprie reti e di prioritizzare gli interventi in modo mirato.
- Rinforzo delle infrastrutture: Gli investimenti in miglioramenti infrastrutturali sono cruciali. Ciò include l’aggiornamento di linee, cavi e sottostazioni con materiali più resistenti alle temperature estreme e agli eventi atmosferici.
- Sviluppo delle Smart Grid: Per gestire la produzione distribuita e la bidirezionalità dei flussi, è indispensabile evolvere verso le Smart Grid. Una rete più robusta e intelligente, dotata di sistemi di telegestione, accumulo e controllo digitale, è essenziale per bilanciare la produzione e la domanda in tempo reale e gestire i diversi punti di accesso.
- Misure di risposta efficaci: Sviluppare piani di risposta e ripristino rapidi ed efficaci è essenziale per minimizzare l’impatto dei danni e accelerare il ritorno alla normalità dopo un evento, sia esso climatico o legato a un picco di domanda improvviso.
Conclusione
La costruzione della resilienza nella pianificazione, progettazione e regolamentazione della rete elettrica non è più un’opzione, ma una necessità impellente, una rete elettriche resiliente permettono di affrontare al meglio il cambiamento climatico e la transizione energetica. Affrontare queste sfide richiede un approccio olistico. Solo combinando innovazione tecnologica (come le Smart Grid), investimenti mirati e un solido quadro politico, l’Italia potrà garantire un futuro energetico sicuro, accessibile e decarbonizzato.
Fonti:
https://economiacircolare.com/blackout-reti-elettriche-ecco/